lunedì 19 dicembre 2011

Orata su letto di porri

L’Orata era decantata già dagli antichi greci, per la nobiltà dei suoi movimenti e per la prelibatezza delle sue carni, tanto che gli Ateniesi l'avevano consacrata a Venere.
Per esaltare i suoi sapori, l’ho abbinata al porro utilizzato sia come letto durante la cottura che nella presentazione.











Ingredienti:
1 orata di circa 1 Kg
2 porri
1 bicchiere di vino bianco secco
ciuffo di prezzemolo
alcune foglioline di menta
sale
pepe nero


Preparazione:
Si prende l’orata eviscerata e squamata, si lava e si lascia asciugare. Si mondano i porri, le foglie esterne si fanno scottare in acqua bollente per 3 minuti, mentre la parte interna si taglia a rondelle di un cm circa. Una volta scottato il porro si stendono le foglie per farlo asciugare.
Si riveste una pirofila di carta forno, si mette un filo di olio extravergine di oliva e si sistemano alcune foglie di porro scottato a formare un letto e sopra si depongono alcune rondelle crude; si adagia l’orata si sala, e si pepa l’interno si riempie con prezzemolo tritato e qualche rondella di porro. Si mette un filo d’olio sulla superficie del pesce e si inforna a 180° C. Si lascia cuocere per 20 minuta, s’irrora con il vino bianco secco e si fa cuocere per altri 10-20 minuti. (Quando l’occhio diventerà bianco il pesce è cotto).
Una volta cotta l’orata si dilisca e si impiatta su un letto e roselline di foglie di porro scottate; si guarnisce con qualche rondella di porro, foglioline di menta, un filo di olio extravergine di oliva, una macinata di pepe nero in grani.









venerdì 16 dicembre 2011

Eliche con cavolo nero e mollica di pane

Un piatto“povero”, semplice, abbastanza veloce e molto gustoso che ha come protagonista uno degli ortaggi della stagione che mi piace molto.





Ingredienti:
800 g di cavolo nero
380 di eliche
100 g di mollica di pane (possibilmente cotto a legna) raffermo
50 g di pecorino romano
4 filetti di alici sott’olio
1 spicchio di aglio
peperoncino
olio extra vergine di oliva
sale


Preparazione:
Si monda il cavolo nero privandolo di gambi, si lava e si taglia a listarelle. In una pentola si fa imbiondire lo spicchio di aglio con il peperoncino e l’olio extra vergine di oliva, si aggiunge il cavolo nero, si sala, si copre e si fa stufare per 10-15 minuti circa in modo da far perdere l’acqua di vegetazione.
In un padellino si fanno sciogliere in olio extra vergine di oliva i filetti di alici, si unisce la mollica di pane sbriciolata, si fa soffriggere leggermente.
Una volta cotta la pasta si unisce al cavolo nero stufato, si aggiunge il pane soffritto con i filetti di acciughe, un po’ di pecorino romano ed un filo di olio extravergine. Si salta il tutto e si serve a piacere con un po’ di pecorino grattugiato.








mercoledì 14 dicembre 2011

Pasticcio di verza, patate, cipolle, bresaola e provolone

Ho una certa predilezione per i pasticci… in cucina sono i miei preferiti. Mi piace che i vari ingredienti sovrapposti a strati si uniscono per dar vita a sapori e profumi deliziosi.
Inoltre, trovo che sono perfetti come svuota frigo o piatti di recupero.





Ingredienti:
400 g di cavolo verza
200 g di provolone dolce
40 g di Bresaola della Valtellina
2 patate medie
1 cipolla media dorata
200 ml di latte parzialmente scremato
olio extra verdine di oliva
sale
pepe nero


Preparazione:
Si lavano bene le patate, si cuociono intere in acqua salata per 10 minuti circa. Si scolano si sbucciano e si tagliano a fette sottili. Si taglia la cipolla a fettine sottili si fa appassire in una pentola con un po’ di olio extra vergine di oliva, sale e pepe, si uniscono le patate tagliate sottili e si lasciano cuocere per 8-10 minuti.
Si taglia a tocchetti il provolone dolce e si fa sciogliere dolcemente nel latte, alla fine si aggiunge il sale e il pepe nero.
Si lavano le foglie di verza e si fanno scottare in acqua bollente leggermente salata per alcuni minuti, si scolano e si lasciano raffreddare.
Si unge una pirofila con un po’ di crema di provolone si dispone uno strato di foglie di verza, si prosegue con uno strato di patate e cipolle, di bresaola e di crema di provolone. Si ricomincia con le foglie di verza e così via fino alla fine degli ingredienti. L’ultimo strato sarà di foglie verza e crema di provolone.
Si mette in forno ben caldo a 200° C per 30-40 minuti, dipende dal forno, e si serve caldo.








lunedì 12 dicembre 2011

Rollé di vitello al Morellino di Scansano

E’ un piatto classico della domenica e delle feste che non ha bisogno di molte presentazioni.







Ingredienti:
600 g di fesa di vitello in una sola fetta
2 uova
2 carote
2 coste di sedano
1 cipolla
1 ciuffo di prezzemolo
salvia
rosmarino
1 bicchiere di Morellino di Scansano o altro vino a piacere
brodo vegetale
olio extra vergine di oliva
sale
pepe


Preparazione:
In una ciotola si sbattono le uova con il prezzemolo tritato, sale e pepe. In un padellino con un po’ di olio extra vergine di oliva si versano le uova per ottenere una frittatina.
Si trita bene una carota, il sedano e la cipolla. Con il batticarne si pesta un po’ il petto di vitello, si sala, si pepa massaggiandolo, poi si adagia la frittatina e sopra di questa una carota intera pelata. Si arrotola e si lega con la spago da cucina.
Si mette la carne in una pentola calda con un po’ di olio extra vergine di oliva, si fa sigillare da tutte le parti, girandola aiutandosi con delle palette in modo da non forarla. Si unisce il trito di carota, sedano, cipolla, alcune foglie di salvia ed il rosmarino, si lascia cuocere per alcuni minuti. Poi si sfuma con il vino si fa evaporare, si aggiungono due mestoli di brodo vegetale (io ho versato tre cucchiaini del mio Pesto di odori in acqua calda)  e si lascia cuocere a fuoco basso coperto per 1 ora e mezza circa. Se occorre si può aggiungere altro brodo vegetale.
Una volta cotto si toglie il rollé dalla pentola, prima di tagliarlo si fa raffreddare avvolgendola su carta stagnola in modo da far distendere le fibre e facilitare il taglio.
Si prende il fondo di cottura si frulla con un mixer riducendolo a salsina che si servirà calda sulla carne tagliate a fette.







Con questo piatto classico partecipo al contest  A cena con Julie e Marek: Secondi di carne del blog di Menta Piperita & Co.








Il piatto è tra i vincitori.






Grazie!


venerdì 9 dicembre 2011

Tacconelle con fagioli cannellini e gamberetti

Questa tipologia di pasta dalla forma romboidale che in Abruzzo e Molise chiamano Tacconelle l’ho condita con una purea di fagioli cannellini, gamberetti ed ho aggiunto il piccante dei peperoni ciliegia.





Ingredienti:
400 g di Tacconelle
300 g di gamberetti sgusciati
250 g di fagioli cannellini secchi
12 peperoni ciliegia (a piacere)
2 spicchi di aglio
olio extra vergine di oliva
sale
peperoncino


Preparazione:
La sera precedente si mettano a bagno i fagioli cannellini in acqua fredda. Il giorno seguente si trasferiscono in una pentola, meglio di terracotta, ricoperti di acqua fredda e si lasciano cuocere a fuoco basso per almeno 2 ore. Una volta cotti si lasciano risposare per 30 minuti circa, si scolano e si lascia da parte l’acqua di cottura. Si mettono nel mixer con un po’ di acqua di cottura e si riducono a purea.
In una padella si fa imbiondire uno spicchio di aglio in olio extra vergine di oliva si aggiungono i peperoni ciliegia si sala e si coprono si lasciano cuocere a fuoco moderato per 10 minuti circa.
Nel frattempo in un’altra padella si fa imbiondire lo spicchio di aglio con un po’ di peperoncino, si aggiungono i gamberetti si fanno cuocere per alcuni minuti, si aggiunge la purea, un pizzico di sale e un mestolo di acqua di cottura dei fagioli si lascia insaporire il tutto per 5-8 minuti.
Una volta cotta la pasta si unisce alla purea di fagioli e gamberetti si fa saltare, se occorre si aggiunge un po’ di acqua di cottura. S’impiatta e si aggiungono a piacere i peperoni ciliegia.








martedì 6 dicembre 2011

"Quanti modi di fare e rifare..." lo Stollen o Christollen

Questo mese per l’iniziativa Quanti modi di fare e rifare... è stata scelta una ricetta di Solema, lo Stollen o Christollen che è un tipico dolce natalizio tedesco, in particolare è legato alla città di Dresda. E’ una pasta dolce con una lunga lievitazione arricchita da canditi, uva passa, albicocche essiccate e mandorle, a cui possono essere aggiunti altri ingredienti come il marzapane, la ricotta o frutta fresca. La cosa caratteristica dello Stollen è che non viene consumato subito, ma dopo due o tre settimane in modo che si armonizzano i sapori.
Della ricetta indicata da Solema io ho diminuito le dosi ad un solo Stollen e l’ho cotto in uno stampo di plumcake. Devo dire che, a parte l’essermi dimentica di inserire le mandorle e il marzapane che si è quasi completamente disciolto nell’impasto, è stata una piacevole sorpresa, sono molto contenta di averlo provato. Appena l’ho sfornato l’odore invadeva la cucina, dopo che si è raffreddato non abbiamo resistito, volevamo assaggiarlo. Beh n’abbiamo mangiato la metà! Il resto sono riuscita a sottrarlo e l’ho avvolto in carta argentata per poterlo due giorni dopo fotografare  e consumare.


Dolce lievitato di Natale con uvetta e canditi




Dolce lievitato con canditi uvetta e marzapane



Ingredienti per 3 Stollen, tra parentesi le mie variazioni per 1 Stollen:

750 g di farina forte   (250 g di farina Manitoba)
200 g di zucchero    (66 g)
1 bustina di lievito secco liofilizzato o 25 g di lievito di birra    (8 g di lievito di birra)
280 g di latte tiepido   (90 ml)
250 g di burro morbido    (80 g)
2 uova    (1 uovo)
160 g uvetta  (50 g)
40 g di canditi misti  (1 cucchiaio)
80 g di albicocche secche morbide  (30 g)
100 g di mandorle con la buccia   (30 g che ho dimenticato di mettere)
40 g di zenzero candito  
1 cucchiaino di cannella    (2 pezzetti di stecca di cannella)
1 cucchiaino di cardamomo (omesso)
Rum q.b.   (Marsala Fine I.P. Ambra Semisecco DOC)
Sale 5 g (un pizzico)

Per spennellare:
30 g circa di burro (10 g)
Zucchero semolato q.b
Zucchero a velo q.b

Per la pasta di mandorle
250 g di farina di mandorle   (50 g)
300 g di zucchero a velo        ( 100 g)
1 albume                                  (uovo piccolo)


Preparazione:
Prima si prepara il lievitino sciogliendo il lievito in due cucchiai di latte tiepido per 5 - 6 minuti, poi si versa in una ciotola si aggiunge 80 g di latte (io  20 ml) 130 g di farina forte (io 40 g di farina Manitoba), 1 uovo sbattuto (io metà d’uovo sbattuto). Si lavora fino ad ottenere una crema densa. Si copre e si lascia lievitare in un luogo tiepido fino al raddoppio, dai 40 minuti a 2 ore. A me ci sono volute meno di 2 ore.
Passato il tempo in una terrina o nell’impastatrice si versa il resto della farina, la cannella, il cardamomo (omesso) e il lievitino, si amalgamano un po’gli ingredienti e si unisce il resto del latte tiepido a filo, fino ad ottenere un impasto sodo. Poi si aggiunge il sale e un uovo sbattuto (io la metà) si fa incorporare e si aggiunge il burro un po’ alla volta. Si lavora fino a che l’impasto risulta elastico e sodo. Si mette in un recipiente imburrato, si copre e si lascia lievitare fino al raddoppio per 12 ore circa.
Si mettono a bagno con il Rum (io ho utilizzato il Marsala) le uvette e le albicocche e si lasciano in ammollo per 12 ore.


Preparazione del lievitato con canditi e uvetta


Passate le 12 ore si prende l’impasto ai sgonfia leggermente, si aggiungono i canditi, le uvette e le albicocche sgocciolate dal Rum, lo zenzero candito e le mandorle (io le ho dimenticate). Si lavora il tutto, poi si divide l’impasto in tre parti, io non l’ho diviso. Si inizia a lavorare gli Stollen sulla spianatoia arrotolandoli uno per volta fino ad formare dei cilindri. Con il mattarello si tira un po’ una metà di ognuno, nell’altra metà si adagia il marzapane precedentemente preparato impastando la farina di mandorle, lo zucchero e l’albume, si copre con la metà dell’impasto tirato e con il mattarello si passa leggermente sulla superficie per sigillarla meglio.
Si adagiano gli Stollen in una teglia ricoperta da carta da forno; io l’unico Stollen l’ho adagiato in un stampo da plumcake rivestito da carta forno. Si copre con la pellicola trasparente e si lascia lievitare fino al raddoppio, circa 4 ore.


Lievitazioni e cottura dello Stollen


Una volta lievitati si fanno cuocere a forno preriscaldato a 170° C per 15 minuti e a 160° C per circa 40 minuti. Finita la cottura si spennellano con il burro fuso e si spolvera con lo zucchero semolato e poi con lo zucchero a velo. Si lasciano raffreddare e si avvolgono in carta di alluminio.

Come scrive Solema, la ricetta originaria indica che devono riposare per almeno due settimane in modo che si armonizzano i sapori, ma anche dopo due giorni sono buoni lo stesso.



Dolce di Natale della Germania con canditi e uvetta






Quanti modi di fare e rifare...



Appuntamento a l'8 Gennaio con


di Tiziana del blog Cucinando ed assaggiando




lunedì 5 dicembre 2011

Farro con castagne, gorgonzola e mascarpone

Mi piace molto il farro sia nelle zuppe, nelle minestre o cucinato come se fosse un risotto. Oggi lo propongo in quest’ultimo modo abbinato alle castagne, al gorgonzola con il mascarpone e guarnito con le barbe di finocchio.






Ingredienti:
380 g di farro perlato
250 g di castagne
200 g di Gorgonzola con mascarpone
50 g di Parmigiano Reggiano o Grana Padano
1 l ca di brodo di carne o vegetale
mezzo bicchiere di vino bianco secco
1 scalogno
alcune barbe di finocchio
olio extra vergine di oliva
sale
pepe nero


Preparazione:
Si pratica un taglio sulla parte piatta delle castagne, si fanno cuocere in acqua bollente leggermente salata per 30 minuti. Terminata la cottura si scolano e si sbucciano privando di entrambe le pelli. Si passano al mixer ottenendo una granella.
In una casseruola si fa imbiondire in un filo d’olio extra vergine di oliva, lo scalogno tagliato a pezzettini, si aggiunge il farro in precedenza lavato in acqua fredda, si fa tostare qualche minuto si bagna con il vino si fa evaporare e poi si aggiunge il brodo di carne o vegetale, si mescola  si prosegue la cottura aggiungendo il brodo ogni volta che il precedente è stato assorbito. A metà cottura si unisce gran parte della granella di castagne, si sala, si pepa e si prosegue bagnando con il brodo  fino alla fine della cottura del farro. Terminata la cottura si manteca con Parmigiano o Grana grattugiato, e il Gorgonzola con mascarpone. Si lascia a riposare per alcuni minuti e poi si impiatta aggiungendo la restante granella di castagne, il pepe nero e le barbe di finocchio.








Con questa ricetta partecipo al contest Il Farro e le sue ricette del blog Montagne di Biscotti





venerdì 2 dicembre 2011

Pincinelle con zucca e bottarga di tonno

Per condire le pincinelle una tipica pasta lunga e porosa simile ai tonnarelli, ho pensato di abbinare la dolcezza della zucca con la sapidità della bottarga. L’abbinamento a me è piaciuto.





Ingredienti:
400 g di pincinelle
300 g di zucca torta o zucca pepona
4 filetti di alici sott’olio
1 cucchiaio di bottarga di tonno in polvere 
1 spicchio di aglio
prezzemolo
peperoncino
olio extra vergine di oliva
sale


Preparazione:
In un’ampia padella si fa imbiondire l’aglio in olio extra vergine di oliva e peperoncino, si aggiungono i filetti di alice si fanno sciogliere e poi si unisce la zucca tagliata a listarelle, si sala e si lascia cuocere a fuoco moderato per 10 minuti circa. Una volta cotta la pasta si scola un po’ e si versa nella padella con la zucca, si aggiunge gran parte della bottarga di tonno, un filo di olio extravergine di oliva e si fa saltare per un minuto. S’impiattano le pincinelle e si aggiunge un filo di olio extra vergine di oliva, prezzemolo tritato e a piacere una spolverata di bottarga di tonno.








mercoledì 30 novembre 2011

Crostata di ricotta, cioccolato e castagne

E’ una semplice crostata con ricotta e cioccolato fuso decorata con castagne ridotte a granella. Il ripieno dà vita ad un piacevole contrasto tra la morbidezza della ricotta unita al cioccolato fuso e il croccante delle castagne ridotte a granella.







Ingredienti per una tortiera di 24 cm:
250 g di farina 00
125 g di burro
100 g di zucchero
2 tuorli d’uovo
1 bustina di vanillina
1 pizzico di sale


Ripieno:
350 g di ricotta vaccina
150 g di castagne
100 g di zucchero
80 g di cioccolato extra fondente


Preparazione:
In una ciotola si mette la farina setacciata il burro appena tolto dal frigo tagliato a pezzetti e un pizzico di sale, si lavora il tutto rapidamente con le punte delle dita fino ad ottenere un composto dall'aspetto sabbioso. Si uniscono i due tuorli, lo zucchero e la vanillina, si lavora velocemente il tutto sempre con la punta delle dita, fino ad ottenere un impasto compatto liscio ed abbastanza elastico. Si forma un panetto si avvolge nella pellicola trasparente e si mette in frigo per almeno mezz'ora.

Si pratica un taglio sulla parte piatta delle castagne; si fanno cuocere in acqua bollente leggermente salata per 30 minuti. Terminata la cottura si scolano e si sbucciano privando di entrambe le pelli. Si tritano al mixer ottenendo una sorta di granella.
Si fa fondere il cioccolato extra fondente a bagnomaria. In una ciotola si versa la ricotta il cioccolato fuso e lo zucchero, si lavora il composto fino a che tutti gli ingredienti sono ben amalgamati.

Si prende la pasta frolla si stende leggermente con un mattarello e si trasferisce in una tortiera imburrata, si bucherella il fondo con i rebbi della forchetta si versa il composto si livella per bene la superficie e si distribuisce la granella di castagne a forma di grata o sparsa a piacere.
S’informa a forno caldo a 180°C - 190°C per 50-60 minuti. Una volta cotta si lascia raffreddare prima di sfornarla.







lunedì 28 novembre 2011

Cous cous con broccolo e Provolone di Formia

Ho pensato di condire il cous cous con una purea di broccolo impreziosita – è il caso di dire – dal Provolone di Formia acquistato da  D.o.l.  (Di Origine Laziale). Il Provolone di Formia è un magnifico prodotto dal profumo e dal sapore intenso, una vera bontà resa tale dalle mani sapienti di un affinatore di formaggi.








Ingredienti:
380 g di cous cous precotto
1 broccolo di 600 g ca
60 g di Provolone di Formia Stagionato 24 mesi o altro provolone piccante
1 spicchio di aglio
olio extra vergine di oliva
sale
pepe nero


Preparazione:
Si pulisce il broccolo tagliandolo a cimette, si lava e si fa cuocere in acqua calda per 5-6 minuti deve rimanere croccante. In una padella si fa imbiondire l’aglio si aggiungono le cimette di broccolo, si sala e si fanno saltare per alcuni minuti. Poi si mette nel mixer (lasciando da parte alcune cimette) con 30 g di provolone di Formia, un pizzico di pepe nero e si unisce a filo l’ olio extra vergine di oliva in modo da formare una sorta di purea.
Si prepara il cous cous come indicato nella confezione; una volta pronto si unisce la purea di broccolo e si mescola il tutto. Si versa nei stampini e s’impiatta guarnendo con le cimette di broccolo lasciate da parte, le scaglie di Provolone di Formia e il pepe nero.









venerdì 25 novembre 2011

La Lampuga in tegame

La lampuga è uno dei quei pesci “poveri” (i miei preferiti) che ha una carne molto gustosa. Si può cucinare in vari modi, ma così - secondo me - ne è esaltato di più il sapore. 






Ingredienti:
1 Lampuga di 1 kg circa
1 cipolla borettana grande
80 g di olive verdi denocciolate
6 pomodorini ciliegina
1 cucchiaio di capperi sottosale
1 spicchio di aglio
mezzo bicchiere di vino bianco secco
peperoncino quantità a piacere
olio extra vergine di oliva
sale


Preparazione:
Si taglia la lampuga a pezzi di 4 cm circa; si elimina la testa e la coda. In un largo tegame si fa imbiondire la cipolla tagliata a fettine e l’aglio con olio extra vergine di oliva e il peperoncino. Si uniscono i pezzi di lampuga si fanno scottare da una parte all’altra. Si sfuma con il vino bianco, si mette un pizzico di sale, si aggiungono i pomodorini tagliati a metà. Si copre e si lascia cuocere a fuoco moderato per 15-20 minuti. Passato il tempo si uniscono le olive verdi denocciolate tagliate a rondelle e i capperi dissalati, si lascia insaporire per alcuni minuti. Si impiatta con il suo sughetto e a piacere si aggiunge una spolverata di prezzemolo.






mercoledì 23 novembre 2011

Pangiallo romano

Quanno vierà er pangiallo
te vojjo dà 'na fetta de Natale
Giuseppe Gioacchino  Belli, La dogana de terra a Piazza de Pietra (Roma 23 ottobre 1831)


Tra i dolci tradizionali per le feste di Natale a Roma c’è il Pangiallo. E’ un dolce il cui nome è dato dal colore dorato della superficie, ha forma di pagnottina ed è composto di pasta di pane arricchita da miele, frutta secca, canditi e spezie.
A quanto sembra, un pane simile veniva regalato nella Roma imperiale nel corso della festa del Solstizio d'Inverno, per evocare con il suo colore il ritorno del sole.
In origine si otteneva impastando solo il miele con il cedro candito e la frutta secca. Poi con gli anni si è arricchito di altri ingredienti fino a diventare un pane arricchito.
Come ogni ricetta tradizionale ci sono tante versioni soprattutto per la presenza o meno di alcuni ingredienti come il cioccolato fondente, i pistacchi e spezie varie.



Lievitato dolce di Natale con frutta secca canditi uva passa




Ingredienti per una pagnottina:
100 g di farina  0               
1 g di lievito di birra          
50 ml di latte
acqua q.b.

7 g di miele (un cucchiaino)                    
50 g di nocciole tostate
50 g di pinoli tostati
50 g  noci sgusciate                
50 g di mandorle spellate                 
50 g di uva passa                 
50 g di canditi                         
4 fichi secchi                  
4 g di noce moscata
20 ml di Marsala Fine I.P. Ambra Semisecco DOC

Pastella:
25 g di farina (un cucchiaio)
8 g di olio extra vergine di oliva (un cucchiaio)
1 cucchiaio di acqua


Preparazione:
In un pentolino si fa intiepidire il latte, si versa in un bicchiere e si sbriciola il lievito, si mescola e si fa sciogliere completamente per 5-6 minuti circa.
In una ciotola capiente si versa la farina setacciata, il lievito e si inizia ad amalgamare aggiungendo un po’ d’acqua, si lavora energicamente sulla spianatoia infarinata per 10-15 minuti, fino ad avere un composto consistente ma morbido. Si aggiunge il miele disciolto in acqua, la frutta secca, l’uva passa in precedenza ammollata per 20 minuti in acqua tiepida e alcune gocce di Marsala, i canditi, i fichi secchi tagliati a pezzetti e la noce moscata. Si impasta il tutto si dà la forma di una pagnottina, si dispone su una teglia ricoperta di carta forno e si lascia riposare minimo 6 ore, meglio tutta una notte.


Fasi preparazione Pangiallo romano


Passato il tempo si fa una pastella abbastanza densa con farina, acqua, olio extravergine di oliva e si spalma sulla superficie della pagnottina, s’inforna a 180° C per 50-60 minuti fino a che non avrà un colore dorato.
Una volta cotta si sforna e si lascia raffreddare. Si può mangiare subito oppure si può conservare benissimo per diversi giorni.


Fetta di Pangiallo romano





Con questo dolce tipicamente romano partecipo al contest  Strenne di Natale: tu cucini, Scelte diGusto premia! di Tiziana del blog Pecorelle di Marzapane in collaborazione con Scelte di Gusto, il giornale di cultura ed informazione enogastronomica.










lunedì 21 novembre 2011

Lasagne “aspettate!”


… per fortuna sono arrivate le Lasagne aspettate.
Si chiamano così perché quando arrivano in tavola belle fumanti la mamma dice: aspettate un po' a mangiarle, che si raffreddano, ma nessuno resiste e peggio per lui.
La lasagna di mamma è una bomba a incremento termico. Sul piatto è caldina, in bocca è calda, nell'esofago è caldissima, ma appena arriva nello stomaco diventa lava incandescente, è come ciucciare un vulcano con la cannuccia, non c'è acqua che tenga.

 Stefano Benni, Margherita Dolcevita, Feltrinelli, 2006, p. 75




Per dare il titolo al piatto di oggi ho preso spunto dalle parole della giovane protagonista del libro di Stefano Benni, Margherita, chiamata dal nonno quando è allegra Margherita Dolcevita. E’ una dolce, sensibile e intelligente quattordicenne bionda con i capelli ricci “che sembrano una piantagione di fusilli”, e con qualche chilo in più. Margherita chiama le lasagne della mamma aspettate riferendosi al calore che sprigionano, ma nel mio caso anche per la presenza piccante de l’nduja che le fanno diventare ancora di più una “bomba a incremento termico”.











Ingredienti

Per il sugo:
700 g di passata di pomodoro
2 salsiccie
50 g di ‘nduja insaccata oppure di ‘nduja in vasetto
1 fiordilatte
100 g di Parmigiano Reggiano o Grana Padano
1 carota
1 cipolla
1 costa di sedano
1 spicchio di aglio
mezzo bicchiere di vino bianco secco
olio extravergine di oliva
sale
peperoncino



Per la sfoglia:
300 g di farina 0
3 uova
1 pizzico di sale


Per la besciamella:
500 ml latte
50 g di burro
50 g di farina 00
noce moscata
sale


Preparazione:
Si prepara la sfoglia setacciando la farina sulla spianatoia, si forma una fontana si mettono al centro le uova e un pizzico di sale, si sbattono con una forchetta e si inizia ad incorporare poco alla volta la farina partendo dall'interno della fontana. Si lavora il composto per 15-20 minuti, fino ad ottenere una massa omogenea, soda e liscia; si raccoglie in una palla e si avvolge in un telo o in una pellicola e si fa riposare per mezz'ora.
Trascorso il tempo, si divide la pasta in panetti e si tira a mano con il mattarello o con la macchinetta tirasfoglie. Una volta tirata, si lascia asciugare per 10 minuti.


Si taglia a pezzettini il sedano, la carota e la cipolla, si mette il trito in un alto tegame, si fa soffriggere in olio extra vergine di oliva con l’aglio e un po’ di peperoncino per alcuni minuti, dopo si aggiungono le salsicce spellate. Si lascia cuocere per 10 minuti circa, si sfuma con il vino, si unisce la passata di pomodoro si sala, si copre e si lascia cuocere a fuoco moderato per 40-50 minuti Finita la cottura si aggiunge metà de l’nduja e si lascia insaporire.

Si fa scaldare il latte; a parte in una casseruola si fa sciogliere il burro, si unisce la farina si gira e si aggiunge un po' alla volta il latte girando bene con una frusta in modo di non formare grumi. Si mescola fino ad ottenere la densità desiderata. Si sala, si pepa e si aggiunge la noce moscata a piacere.


Si fodera con carta da forno una teglia per lasagne, si versa un sottile velo di sugo e besciamella e si inizia con uno strato di sfoglia, di sugo, di besciamella, di Parmigiano Reggiano o Grano Padano grattugiato e di fiordilatte a dadini. Si continua ripetendo gli strati terminando con uno strato di besciamella, di formaggio grattugiato e il rimanente di ‘nduja. Si inforna al forno preriscaldato a 180° per 30 minuti circa.









Con questa ricetta partecipo al contest:

Cuochi da Biblioteca del blog di Anna Ultimissime dal forno





Autori in pentola del blog di Elisa Stasera si cena da noi!






Un libro mi fa compagnia in cucina del blog di Serena Dolcipensieri






venerdì 18 novembre 2011

Castagne al cucchiaio

Per il contest sFRUTTA l'inverno di Stefania e di Artù propongo questa dolce al cucchiaio. La ricetta con qualche piccola modifica è tratta da l’Enciclopedia della Cucina Italiana, 12. Frutta e dolci al cucchiaio, De Agostini, 2006, p. 338.










Ingredienti per 4 persone.
Tra parentesi le mie dosi per 4 bicchierini di plastica per caffè della capacità di 80 ml


600 g di castagne  (300 g )
150 g di cioccolato fondente tritato  (75 g di  cioccolato extra fondente)
120 g di burro + 20 g per imburrare lo stampo  (50 g di burro)
120 g di zucchero  (60 g)
2.5 dl di panna  (omessa)
sale


Ho aggiunto:
Mezzo cucchiaino di Rum
cacao in polvere  q.b.
scagliette di cioccolata extra fondente q.b.



Preparazione:
Si pratica un taglio sulla parte piatta delle castagne; si fanno cuocere in acqua bollente leggermente salata per 30 minuti. Terminata la cottura si scolano e si sbucciano privando di entrambe le pelli. Si passano al setaccio, io le ho tritate al mixer ottenendo una sorta di farina.
Si fa fondere il cioccolato extra fondente a bagnomaria, mettendo due dita di acqua in un tegame si fa riscaldare e sopra si pone un tegame più piccolo o una ciotola che conterrà il cioccolato.  Quando il cioccolato inizia a fondere, si toglie dal fuoco il tegame che contiene l’acqua e si continua a mescolare il cioccolato.
In una ciotola si mette il composto di castagne tritate (io ho messo da parte un cucchiaino di castagne tritate) si unisce il cioccolato, lo zucchero, 120 g di burro (io 50 g e ho aggiunto il Rum) si lavora il composto fino a che tutti gli ingredienti sono ben amalgamati.

La ricetta originaria indica di imburrare e foderare con carta forno uno stampo rettangolare, di versare il composto livellando con la spatola e di coprirlo con un foglio di carta da forno. Io ho riempito i bicchierini di plastica per il caffè con il composto, l’ho livellati con la spatola e li ho coperti con la pellicola trasparente. Si mette il tutto in frigorifero per almeno 4 ore.
Nella ricetta originaria si presenta accompagnato con la panna liquida servita a parte, io ho preferito presentarlo senza panna. Ho rivoltato il contenuto del bicchierino in un piattino, ho spolverato sulla superficie il cacao in polvere e ho aggiunto sulla sommità un po’ di farina di castagne che avevo tenuto da parte e scagliette di cioccolata fondente. 








Con questa ricetta partecipo al contest sFRUTTA l'inverno di Stefania e di Artù dei rispettivi blog Nuvole di farina e La casa di Artù.






giovedì 17 novembre 2011

My 7 links: un viaggio a ritroso nel blog

Marina del blog La Tarte Maison e Ornella del blog Il giardino dei sapori e dei colori mi hanno passato il testimone di questo simpatico gioco, vale a dire una sorta di viaggio a ritroso nel proprio blog per scegliere 7 post che rispondono alle domande spiegando il perché della scelta. Poi passare il testimone ad altre, le quali potranno decidere o non di accettarlo. Ho preso con piacere il testimone, ho visto un modo carino per conoscersi.








Post il cui successo mi ha sorpreso



Panfrutto al cioccolato per le fragole Ricordo che mi stupì per i commenti, era un dolcino molto semplice (come lo sono i miei dolci) nato di corsa in una tarda mattinata, mentre ascoltavo musica.




Il post più bello




Tra quelli che ho postato per me è Cicere e tria, perchè racchiude un po' le mie passioni ed interessi: la Puglia, la Letteratura, la Storia dell'arte, la demo-etnoantropologia e la Storia e cultura del cibo.

Ed  è stranamente prolisso... non è da me!




Il post più popolare





Guardando le statistiche il post che ha avuto più visite è Bicchierini dicheese cake salati ai taralli e crema alla finocchiona. Una ricetta nata seguendo il sapore del finocchietto che mi è sempre piaciuto.




Il post che non ha avuto il successo che meritava



Forse Ode al Carciofo alla giudia è uno dei piatti più caratteristici e più buoni delle mia amata città. Bisogna assaggiarlo e/o provarlo a cucinare almeno una volta nella vita.




Post più controverso



Sicuramente a casa è stato il Risotto cremoso alle cime di rapa, ricotta e taralli, ci sono state molte perplessità sulla presenza croccante dei taralli. Io l’ho molto gradita.



Il post più utile


Per me il “Pesto” di odori, perché uso molto gli odori e non amo insaporire con i preparati industriali. Quando non ho gli odori freschi in casa, attingo dal mio pesto di odori.





Il post del quale vado più fiera

Ancora lo devo scrivere... Ma confido nel futuro.

Tuttavia voglia aggiungere una cosa, durante i mesi di questa avventura da "blogger" ho avuto modo di conoscere ed imparare molte cose seguendo i vari blog. Proprio grazie a questo, una  piccola personale soddisfazione l'ho avuta con i Tortini alformaggio per Pasqua, per la prima volta non ho comprato la Torta al formaggio, ma ho mangiato (in formato mini) quelle fatta da me.









Passo il testimone sperando che sia gradito a:

Tamara del blog Un pezzo della mia Maremma   (appena ritorna in linea, spero al più presto)
Giovanna del blog La cuoca eclettica   
Stefania del blog Nuvole di farina  
Ancutza del blog Matrioska's Adventures   
Tiziana del blog Pecorelle di Marzapane 
Emanuela del blog Pane, burro e alici 
Assunta  del blog La cuoca dentro 
Maria del blog Panza e Presenza 
Patrizia del blog I dolci nella mente 
Elena del blog  Cooking Elena 




Il gioco prevede di passare il testimone a 7 blogger io ne ho passate a 10 nel caso qualcuna declinasse l’invito…